Per dimostrarvi che non sono niorante e che ciò una qultura puro io, eccovi un paio di poesiole del sommo vater, Freak Antoni:
Vorrei parlarti/Parliamo
Vorrei parlarti
senza fare dei discorsi
soltanto con un giro
di parole pop
Parliamo:
è il discorso
del demente
un'insalata di parole che rimane
inconcludente
Concludiamo:
se solo
la smettessi
di tacchinare giù e su
in quest'aura di polenta spenta
In altre parole:
ti desidero fisicamente,
Vanessa
Non sanguinarmi davanti
Per piacere,
non sanguinarmi davanti...
lo sai che sono parecchio sensibile
Se proprio devi sanguinare
ti prego di farlo nel retro,
per esempio
in cucina ]]>
di Roberto "Freak" Antoni
Da più parti, in molti e più volte mi hanno chiesto di chiarire il significato dell'aggettivo demenziale. "Maestro", mi importunano, "come dobbiamo interpretare esattamente il concetto di demenzialità? Qual è il senso che dobbiamo attribuirgli?". Difficile rispondere, miei cari testoni! Demenziale può somigliare a "surreale" ma anche a "banale" e a non-intellettuale... Che sia una specie di post- dadaismo artigianale, imbastito da volonterosi Indiani Metropolitani? Che sia una specie di punk-rock ironico, sarcastico, un po' caustico e un po' barzellettaro? Che sia l'ultimo rantolo degli eroici creativi (ex facinorosi del Movement?) Che sia la nuova bravata dei goliardi del Dams di Bologna (quanta gente in Facoltà: gli studenti, gli intellettuali, gli artisti, i critici, i fuoricorso, gli assassini...)? Che sia una cagata? A questo punto, una definizione - capite bene - è indispensabile per dar prova di chiarezza di idee e lucidità d'intenti (occorre una patente di legittimità), per mostrare le coordinate del progetto (ma mi faccia il piacere: quali coordinate?), anche perché, alla peggio, come dice il proverbio del giornalista: "una buona didascalia salva la faccia a qualsiasi fotografia!"... .
Ma veniamo a noi: ciò che è assurdo, bizzarro, evidentemente non plausibile, non eroico, non colto, non istituzionale, anche cialtrone e ridicolo, può definirsi demenziale. Questa che segue è una definizione in stile falso manifesto di avanguardia artistica primi Novecento: il demenziale (inteso anche nel senso di rock demenziale) è un cocktail di pseudofuturismo, dada, goliardia, improvvisazione, performance a-logica, ironia da avanspettacolo, poesia surreale - soprattutto cretina -, incidenti a caso, sciocchezze e gazzarra, paradossi e colpi di genio. Anzitutto ricordiamoci di usare le parole prima che si congelino! Il demenziale non deve convincere nessuno, del resto non è un partito politico, non una corrente artistica da passare al vaglio di valutazioni estetico-poetico- ideologiche, da soppesare attentamente per riconoscerle un merito. Il demenziale non è neanche una specie di nuova moda da salotto e, per scelta, si tiene estraneo all'intellettualismo della raffinata arte Kitsch. Non c'è arte, non c'è artista e quello che fa un demenziale - anche demente - potrebbero farlo tutti! Basta volerlo con determinazione e convinzione: è una scelta!! È un delirio d'élite; le masse non ne sanno ancora nulla. Sono costretto a ricordarvi che a Zurigo, dal 1916 al '18, al Cabaret Voltaire, "sulla scena si faceva musica battendo chiavi e scatole finché il pubblico protestava fuori di sé". Qualche volta il pubblico ti guarda male, ti "sorprende" a farfugliare, a biascicare frasi strane in rima baciata da scuola elementare, oppure ti sente urlare frasi in gergo, come se parlassi (solo) ai tuoi amici (alla tua tribù, qualcuno diceva nel 1977) e si chiede se sei furbo o cretino, se la tua è consapevolezza o un tentativo miserabile, se hai una cultura, uno stile, una dignità artistica o invece sei un bluff. Il demenziale decide di essere banale, "stupido", allusivo, esagerato, trasversale e aggressivo in contrapposizione alla retorica dei buoni sentimenti, alla prosopopea del linguaggio da cantautore, parafilosofico e finto poetico... Contamina con violenza tutta concettuale l'insopportabile mondo del Buon Senso Comune. A una presunta poetica alta da grande artista fenomeno, contrappone una poetica bassa da artista "sconnesso", minoritario e diverso. Autunno 1921. Dalle memorie del cantante, paroliere e compositore futurista Rodolfo De Angelis: "Che cos'era il 'Teatro della Sorpresa'? Un teatro rivoluzionario, sintetico, alogico, dove tutti i canoni fondamentali su cui poggia il Teatro da secoli, erano sovvertiti. Non più commedie in tre o più atti, ma trenta commedie da rappresentarsi in una sera. Nelle quali il primo attore, a volte, profferiva una sola battuta. In altre, la prima donna veniva alla ribalta, dopo la fine del lavoro, soltanto per mostrarsi. Al posto del suggeritore, il 'dimenticatore', cioè un personaggio che aveva il compito di far dimenticare agli attori la loro parte, distraendoli durante la recita con interventi verbali che nulla avevano a che spartire con la commedia. Il tutto commentato da musiche futuriste e intercalate da danza di eliche e di macchine. Marinetti si affannava a gridare al pubblico: 'Ascoltate prima e poi giudicate!'. Il pubblico preferiva giudicare prima. E in questo si mostrava rivoluzionario quanto gli ideatori dello spettacolo, ché non si era mai visto in Teatro giudicare un lavoro prima che lo si recitasse. La confusione in palcoscenico era indescrivibile. L'unico calmo e sorridente fra cotanto tramestio è Luciano Folgore che dice freddure a Marinetti, il quale distratto gli continua a dire: "Benissimo, benissimo!". D'un tratto l'attore che nella buca scoperta del suggeritore fa la parte del 'dimenticatore' ne esce, torna di corsa in camerino, prende il revolver che porta sempre con sé, vuole sparare sulla folla (N.B. Molto prima di Sid Vicious, nell'ormai storica interpretazione di "My way"). Gli hanno gettato soldi di rame e ventini in tale quantità che i padiglioni delle orecchie sono paonazzi e gonfi. Lo devo rinchiudere in un camerino che si tramuta cosí in gabbia da bestia feroce".
Il demenziale consente il ribaltamento, l'inversione dei ruoli: il matto diventa medico, il medico diventa (il) matto, persona di scrupolosa onestà. Il pubblico si aspetta sempre che tutto avvenga secondo il solito copione già visto e rivisto, ma... se prendiamo gli Skiantos come esempio, scopriamo che, come scrive Paolo Bertrando (in Bologna rock) "gli Skiantos sono una miniera d'idee: allestiscono salotti e spaghettate sul palco, si fanno il caffè o tirano i cracker in platea, insultano gli spettatori, chiedono gli applausi, leggono le canzoni su foglietti volanti. Quello che fanno, molto semplicemente e quasi ingenuamente, è smascherare il gioco delle simulazioni. Stanno sul palco, e fanno notare che sono gente che sta sul palco. Invece di recitare la loro parte come se fosse realtà, la recitano per quella che è: una parte. Lo spettacolo Skiantos nasce cosí totalmente destrutturato, fuori dal crisma della serietà. È uno spettacolo che non solo non funziona, ma che si serve del proprio stesso non funzionare".
Groucho Marx chiuso improvvisamente in bagno nel cuore della notte, con vestaglia e cuffietta in testa: "Aiuto aprite!"... (pausa)... "Aprite!"... "Aprite o datemi qualcosa da leggere". Il demenziale vive e prospera nel ristagno di una melma creativa che ha infine scelto il "negativo" (per esorcizzarlo), la nichilistica non-creazione come forma estrema di creatività. Infatti la provocazione spesso diventa insensata, parossisticamente assurda, diretta e senza sfumature, ma a perdere, come a buttarsi via. Vogliamo fare cose inaccettabili! Spiegare nella pratica che lo spettacolo possiamo davvero farlo insieme, noi sul palco e loro - il pubblico - in platea. Ma occorre star fuori dagli schemi usuali, evitare strade troppo battute. Demenza significa per noi esasperare la cretineria delle canzonette romantico popolari tradizionali. Preferiamo i salamini di Ettore Petrolini.
Ho comprato i salamini e me ne vanto
ho comprato i salamini e son contento
è inutile negar, è inutile ridir,
sono un bel giovanottin
sono un augellin.
Equesto far musica volutamente senza vocabolario altro non è che portare alle estreme conseguenze la filosofia del rock più genuino. A coloro che hanno l'abitudine e la necessità di consultare il Vocabolario, propongo di considerare l'aggettivo demenziale in senso figurato, quale figlio dei sostantivi Demenza = deterioramento mentale. Genericamente: stoltezza, insensatezza e incoerenza & Ironia = sorta di umorismo che ha dello scherno, del sarcasmo. Modo del discorso che altera per finzione il senso e il significato delle parole. A volte ti permette di prendere le distanze giuste. L'Autoironia può comprendere tragedia e disperazione, esorcizzandole positivamente. Anche forma di resistenza umana all'avvilimento e malinconia esistenziali, per una interpretazione più vicina ai deliri finora esposti. "La demenza ha una sua consistenza e ti assicuro fa tendenza. Oh Yeah!!"
LA LEGGE
DI MURPHY
di Arthur Bloch
Longanesi, 1988
L. 16.000
BOUVARD
E PECUCHET
di Gustave Flaubert
Feltrinelli, 1998
L. 18.000
FRASARIO
ESSENZIALE
di Ennio Flaiano
Bompiani, 1993
L. 10.000
A BOOK
OF NONSENSE
di Edward Lear
Penguin, 1998
L. 6.000
LE LETTERE
DI GROUCHO MARX
Groucho Marx
Adelphi, 1992
L. 15.000
ARIA DI TEMPESTA
di Pelham G. Wodehouse
Tea, 1994
L. 13.000
LE AVANGUARDIE
ARTISTICHE
DEL '900
di Mario De Micheli
Feltrinelli, 1976
L. 25.000
TEATRO SINTETICO
FUTURISTA
di AA. VV.
Melangolo, 1993
L. 12.000
NON URLARE
CHE MI ROVINI
IL PREZZEMOLO
di Vasco Mirandola
Edizioni Dello
Zibaldone, 1990
L. 16.000
CERVELLI
VERDI FRITTI
di Jacopo Fo
Demetra, 1996
L. 12.000
CITARSI ADDOSSO
di Woody Allen
Bompiani, 1984
L. 10.500
FANTOZZI
di Paolo Villaggio
Rizzoli, 1994
L. 13.000
COME PARLARE
SPORCO
E INFLUENZARE
LA GENTE
di Lenny Bruce
Bompiani, 1995
L. 14.000
PENSIERI
SPETTINATI
di Stanislaw J. Lec
Bompiani, 1984
L. 11.000
MANIFESTI
DEL DADAISMO
E LAMPISTERIE
di Tristan Tzara
Einaudi, 1990
L. 18.000
ESSERE E VIVERE
di Alfred Jarry
Adelphi, 1984
L. 16.000
ANCHE
LE FORMICHE
NEL LORO PICCOLO
S'INCAZZANO
di Gino & Michele
Einaudi, 1991
L. 15.000
Roberto "Freak" Antoni
Ha pubblicato Stagioni del rock demenziale (Feltrinelli, 1981), Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti (seguirà dibattito) (Feltrinelli, 1991), Badilate di cultura (Comix/Sperling & Kupfer, 1995) ]]>
altrimenti diventi una scimmia!
maestro freak antoni uomo bello e bravo ]]>
Gli SKIANTOS si formano nel 1977 a Bologna. Suonano nelle cantine e nei circoli giovanili, fanno un rock abbastanza duro e a metà concerto tirano verdura sul pubblico. Registrano assieme all'Harpo's Bazaar, piccola etichetta indipendente in seguito ribattezzata Italian Records, una cassetta e parecchi nastri nonchè vari demo tape sperimentali. All'inizio sono 8-10 persone, disoccupati e studenti, molti dei quali vanno e vengono dal gruppo. Li organizza (o tenta di farlo) Roberto Antoni, detto Freak, (un giovanotto di 23 anni neolaureato al DAMS con una tesi sui Beatles), che raccoglie il gruppo sotto la bandiera del "demenziale", aggettivo coniato per l'occasione. Gli SKIANTOS, infatti, inventano e propagandano il "rock demenziale" che per loro stessa definizione significa: "un cocktail di ironia, improvvisazione, poesia quasi surreale, cretinerie, paradossi e colpi di genio". "Demenziale", ovvero la "suggestione dell'assurdo", in chiave frizzante e un po' nevrotica, è una parola che nasce con gli SKIANTOS e che da allora è entrata a far parte del lessico comune per significare modi di essere e di fare musica.
Nel nucleo dei fondatori, tutti battezzati con nomi d'arte demenziale, riconosciamo: Andrea Setti - Jimmy Bellafronte - di professione geometra e cantante per diporto; Stefano "Sbarbo" Cavedoni, universitario DAMS, attore di prosa, clown, poeta e cantante; Fabio Testoni (alias Dandy Bestia) chitarrista neoprofessionista e rockettaro militante. Sono gli stessi (ad esclusione di J. Bellafronte) che ritroveremo nella formazione del 1984, dopo una battuta d'arresto del gruppo durata 3 anni.
Nel '78, dopo il successo del concerto alla Palazzina Liberty di Milano a sostegno della rivista "IL MALE", gli Skiantos ricevono la loro prima proposta discografica ufficiale e firmano il contratto con la Cramps Records. Realizzano allora - dopo il 45 giri "KARABIGNIERE BLUES" ed "IO SONO UN AUTONOMO"- i seguenti 33 giri. "MONO TONO" 1978, "KINOTTO" 1979, "PESISSIMO" 1980/81. Lo stile è sarcastico ed aggressivo, il tono è sempre molto ironico.
L'IRONIA è la chiave di lettura degli SKIANTOS, è loro stile, la loro cultura, dentro e fuori dal prodotto discografico. E' questa la caratteristica che gli Skiantos a tutt'oggi vogliono rilanciare nel panorama melenso della musica leggera italiana. Il punto di partenza è il testo: gli Skiantos intervengono sul linguaggio delle parole e dei comportamenti, scelgono di essere banali, "stupidi", allusivi, esagerati ed aggressivi in contrapposizione alla retorica dei "buoni sentimenti" e alla prosopopea dei cantautori. Raccolgono segnali dal gergo giovanile per contaminare l'insopportabile mondo del "buon senso comune" e attentare alla prigione della "normalità".
Ad una presunta "poetica alta" da grande artista, contrappongono volutamente una "poetica bassa" da artista sconnesso. I giornalisti si dividono: alcuni definiscono gli Skiantos sostanzialmente dei goliardi, altri invece si dichiarano divertiti e conquistati dall'idea. Qualcuno li definisce un gruppo di intellettuali tanto che nel 1979 ricevono il 1° Premio Nazionale del Paroliere offerto dalla città di Reggio Emilia.
Intanto anche il progetto strettamente musicale (il sound del gruppo) si va affinando e precisando; si puntualizza la voglia di... tendere alla tendenza (tendenzialmente ). Partono per una lunga tournèe che li porta in tutta Italia ed anche all'estero (due volte in Germania, a Berlino Ovest) poi si preparano per una apparizione al XXX° Festival di Sanremo con una canzone intitolata "FAGIOLI", ma vengono osteggiati ed eliminati quasi subito.
Nel 1980 un giornalista scrive un libro ("Bologna Rock" Edizioni RENUDO, Milano) che raccoglie analisi e giudizi sul "fenomeno Skiantos" e sull'esplosione del Rock Bolognese.
Nel 1981 anche Freak Antoni pubblica un testo emblematico dal titolo "Stagioni del Rock demenziale" (Feltrinelli), in cui raccoglie i deliri dell'immaginario Skiantos, primi anni '70.
Dalla seconda metà dell'80 in poi, il gruppo ha uno sbandamento notevole, una specie di crisi d'identità, soffre di un forte, paradossale disambientamento. A contenere lo sfaldamento degli SKIANTOS è soprattutto Stefano "Sbarbo" Cavedoni, mentre Fabio Testoni (Dandy Bestia) dall'81 in poi suona con molti musicisti - tra i quali Lucio Dalla - e partecipa attivamente all'attività di nuovi gruppi rock.
Nell'attuale versione degli SKIANTOS, Dandy è il responsabile del suono e il motore musicale del gruppo oltre che, come sempre, il compositore storico. Freak Antoni (il paroliere) dal canto suo, ha fatto esperimenti sia in campo musicale - fondando il gruppo rock-swing (Beppe Starnazza e i Vortici) - che in campo teatrale, collaborando con gli attori del "Gran Pavese Varietà" di Bologna e sperimentandosi quale comico, cabarettista solista, insieme ai Gemelli Ruggeri, Vito, Patrizio Roversi e Maurizia.
La ricomposizione ufficiale degli SKIANTOS avviene nell'84 dopo due anni di preparazione, di discussione e di esperimenti sul nuovo progetto: qui partono gli Skiantos della maturità raggiunta negli spettacoli dal vivo. Dal 1992 sono con RTI, per la quale realizzano SIGNORE DEI DISCHI e SALUTI DA CORTINA prodotti da Guido Elmi.
Infine nel 1996 Mescal Dischi produce SKIANTOLOGIA Vol. 1 (una raccolta di successi riarrangiati dalla formazione attuale.
'Doppia Dose' è il titolo dell'ultimo doppio CD degli Skiantos, uscito alla fine di ottobre del 1999, prodotto da Stile Libero e Alabianca, distribuito da CGD East West. Da segnalare subito alcune importanti novità: le canzoni contenute nei due album ( 28) sono tutte inedite; un CD è gestito interamente dagli Skiantos storici (quelli del '77, rimessi insieme per l'occasione), l'altro è invece la nuova prova discografica degli Skiantos contemporanei, stimolati da complici prestigiosi quali: Lucio Dalla, Luca Carboni, Enzo Iachetti, Shel Shapiro (Rokes), Montefiori Cocktail + Johnson Righeira, Banda Osiris, Gang, Datura, Angelo Branduardi, Riccardo Tesi, Patrizio Fariselli (Area), Samuele Bersani, Marco Carena, Jimmi Villotti...Gli ospiti sopracitati si esibiscono in diversi modi: alcuni cantano un ritornello, altri propongono una frase musicale, altri ancora scherzano o partecipano ad un coro..il tutto in una sorta d'improvvisazione creativa giocata in sintonia con gli Skiantos. Un progetto particolarmente significativo per il nuovo Millennio (che stronzata!!!) ]]>
Concertino per bestia e pestone
Ieri sera (postato originalmente Saturday, August 31st, 2002) ho fatto un blitz alla festa dell'Unità a Bologna, al Chat Backer Café. Suonavano Dandy Bestia (chitarrista e creatore delle musiche degli Skiantos, per chi non lo conoscesse), ma soprattutto, ed era per questo che sono andato, Leo Tormento Pestoduro , indimenticato ex batterista degli stessi. Di contorno, un bassista ed un cantante, a me ignoti. Facevano cover rock dagli anni 60 in avanti (Beatles, Rolling, Hendrix*, Dylan...). Spettacolo. Ma il vero spettacolo nello spettacolo erano le smorfie di Leo Tormento, mentre pestava sulla batteria. Occhi spiritati, bocca aperta, ricordava i Kiss, senza trucco. Gran batterista, pestata un po' pesa, ma di gran classe. Dandy invece è sempre più ragioniere-look, capello corto e pancetta, addirittura giacchetta da impiegato(subito tolta) Però con la chitarra se la cava, eh. ]]>
Pestoduro reprise
Ho scoperto che Leo Tormento ha un suo sito, e che ora suona in un'altra band, i T-Jam. All'interno del suo sito non poteva mancare una sezione dediacata agli Skiantos, con parecchie chicche per gli appassionati, una goduria per me http://utenti.lycos.it/LeoPestoDuro/skiantos.htm
]]>
Dalle sbarbine allo zen: torna Stefano Cavedoni, il rocker demenziale degli Skiantos.
L’improbabile filosofia dello “sbarbo”, le sue canzoni, le poesie, i versi di mitici batraci e volatili incontinenti, le vicende di donne bellissime dalla castità indisponente, un mondo stralunato che s’interroga e pone domande: dove stiamo andando? Ci arriveremo? E se sì, manderemo almeno una cartolina? Il libro Una raccolta di testi strampalati e divertenti, improbabili canzoni e filastrocche dissacranti attorno ad animali e personaggi immaginari, nei quali è possibile riconoscere volti familiari tic frequenti, manie universali, nello stile che ha reso popolari gli Skiantos, il primo gruppo di rock-demenziale italiano, di cui l'autore - Stefano Cavedoni - è stato tra i fondatori. Il titolo - "Poesia cinese" - si riferisce alla gigantesca saggezza minimale della filosofia zen, che peraltro l'autore conosce appena. Il libro ospita anche i soliti sbrigativi complimenti di David Riondino, Stefano Disegni, Marco Ardemagni, Alessandra Berardi, Paolo Gentiluomo, Gianni Micheloni, Tommaso Ottonieri, Antonio Pezzinga.
La foto è del celtico (gallese d'Argelato) Rhodri Jones.
La copertina e le illustrazioni sono dell'eccellente amico Giorgio Carpinteri, che fortunatamente non sa scrivere.
Info:www.editricezona.it
0185.234492
info@editricezona.it
Un esempio di Poesia Cinese
LE SEMPREVERDI MAGICHE AVVENTURE DEL MITICO ROSPO MITICO
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Quando il sole
Tramonta nel canneto
Il rospo si stupisce
E ammira lieto
›
Quando nevica sui prati sconfinati
il rospo guarda fisso con gli occhicongelati
›
Quando il fuoco Divampa tra i pompieri
Il rospo che è bagnato
Resta nei suoi pensieri
Editrice Zona (pp.96, L. 16.000 - Collana RISO DI VERSO.Nuovi comici e nuova comicità, diretta da Daniela Rossi).
]]>
CA’
DE MANDORLI
Free entrance
DOMENICA 15 GIUGNO 2003
ore 20
In concomitanza con il referendum sull’art. 18 e in perfetta coincidenza
con il 50esimo fortunoso compleanno
del noto paraninfo
Stefano “SBARBO”
Cavedoni
amici,
parenti & popolazione tutta sono invitati ad assieparsi spensierati
alle transenne di un nuovo cielo
dove angeli-gallina ci accoglieranno festosi nell’abbraccio sensuale
di una sconfinata ironia
……………ALZAIMER DAY……………
Una festa vera
lunga una generazione intera
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
storico
esordio
………………………………………………dei………………………………………………
Prosthathas
la band policlinica che vi farà morire con il suo spumeggiante
Alzaimer Rock’n’roll
……somministrato
nelle cliniche di rango come terapia preventiva della demenza precoce……
lo vogliamo dire !?!?!?!
………………il Rock della Terza età………………
una pietrata lapidaria di travolgente sound primitivo capace di rimettere
in piedi
anche vermi e lombrichi del sottopanorama italiano
Guest
Stars
Patrizio Roversi, Siusi Blady
David Riondino, Eva Robins
Jimmy Villotti
Freak
Antoni
(Skiantos, Astro Vitelli e i Cosmoz, Beppe Starnazza e i Vortici, Recidivi,
Nuovi ’68, Hot Funkers)
Dandy Bestia (Skiantos, Lucio Dalla)
Jimmy Bellafronte (Skiantos)
Stefano Spisni Sbarbo (Skiantos)
Leo Tormento Pestoduro (Skiantos)
Andy Bellombrosa (Skiantos)
Marco Nanni (Gulp, Stadio, Skiantos)
Luca Testoni (Skiantos)
Roberto Granito Morsiani (Deadly Toy, Skiantos)
Roberto Terzani (Windopen , Litfiba , Piero Pelù)
Saverio Serghiei Pasotti (Windopen)
Marco Ciccio Gualandra (Windopen, Radio City)
Alberto Poli Pietropoli (Windopen, Central Unit, Radio
City)
Enrico Chico De Luca (Windopen, Radio City)
Federico Poggipollini (Radio City, Litfiba, Ligabue)
Giorgio Lavagna (Gaz Nevada, Stupid Set, The True Human
Show)
Enrico Serotti (Confusional Quartet, The True Human Show)
Sandro Raffini (Gaz Nevada, The True Human Show)
Emilio Pieraccioni (The True Human Show)
Giampiero Huber (Gaz Nevada, Stupid Set)
Fabio Sabbioni (Stupid Set, Hi Fi Bros)
Ciro Pagano (Gaz Nevada, Datura)
Stefano Mazzavillani (Datura)
Marco Dondini (Gaz Nevada, Black & Blue )
Andrea Raffini (Black & Brown, Black & Blue)
Ignazio Orlando (Luti Chroma, Luca Carboni)
Mauro Patelli (Luti Chroma, Luca Carboni)
Tullio Ferro (Luti Chroma)
Francesco Pini (Bieki), Paolo Cappello
(Bieki)
Andrea De Luca (Radio City), Vincenzo Pastano
(Radio City)
Massimo Testa (Paolo Conte, Business Group, Hi Fi Bross)
Rusk und Brusk
Gianni Gitti
e l’inossidabile ODERSO
dell’ HARPO’S BAZAAR
D.J.
Pappa & il Generale
Quasi
tutta la Quinta D (’72 – ’73) del Righi
Roberto Bob Messini (Trioreno), Roberto Onofri
(Trioreno), Marcello Foschini (Trioreno)
Luca Domenicali (Microband), Danilo Maggio
(Microband)
Paolo Migone, Anna Meacci, Marco Cavicchioli
Lift Gallery, Giorgio Carpinteri, Filippo Scozzari
Simona Eugenelo (United Peace Voices)
Antonio Pezzinga, Lisa Zuccoli, Alessandro Vasari
Eros Drusiani, Paco d’Alcatraz, Piero Balleggi, Stefano Cavedoni
II
Ultracomitato strafesteggiamenti > Nicoletta Grassi, Franca
Mazzoli, Lucina Balboni
Non andate al mare….venite a farvele suonare !!!!
inoltre
Grande abbuffata di verdure di stagione
e
CONCORSO DI BELLEZZA INTERIORE “MISS &
MR ALZAIMER 2003”
Directions x Cà dè Mandorli
Da Bo prendi la via Emilia (SS 9) dir. Rimini > 5 Km dopo S. Lazzaro
di Savena, c’è Idice
attraversi Idice e continui dritto sempre sulla via Emilia (SS 9) >
1 Km dopo Idice giri a dx per Monterenzio > dopo 1 Km trovi a dx Cà
dè Mandorli (via Idice ,24 - tel 051 6255 031)
Introduzione di David Riondino, intermezzo comico del Trio Reno (bravissimi, come al solito, ma perché non tornano in tv? ). Altro intermezzo di P'aco Dalcatraz (all'epoca si scriveva così), che però ha solo declamato alcune battute (diciamolo: stronzate, però è pure riscito a far ridere. Esempio: "quando impasto il pane, mi viene sempre duro", oppure: "a me della sfiga non piace la S"), e non ha cantato il suo cavallo di battaglia, "mutande". Finale con lancio di verdure, da parte della band contro il pubblico, come ai bei tempi.
Non ho visto Patrizio Roversi, Siusi Blady, Eva Robins e Jimmy Villotti, ma forse c'erano stati prima, io sono arrivato solo alle 21.
]]>Freak, il vate(r)
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caldo, molto caldo.
Forse alcuni di voi si stanno godendo la solita immeritata vacanza. Nonostante
tutto ciò gli SKIANTOS continuano a pensare al bene della vostra anima
(se per caso ne avete una). Quindi, non fate finta di niente, altrimenti la
definizione di IO SONO UN DEMENTE, vi si attaglia perfettamente
(stupida e indegna rima).
Il
Supremo (in quanto tale) si onora così di rammentarVi che:
nei giorni
16 e 17 settembre 2003
al Festival Nazionale
dell'Unità (Bologna)
l'evento-clou
della stagione
sarà
IO
SONO UN DEMENTE
durante
il quale saranno festeggiati 25 anni di dis(onorata) carriera degli SKIANTOS,
in maniera, crediamo, alquanto degna:
Il
giorno 16 Festa/Concerto con numerosissimi artisti ospiti (Wind Open,
Claudio Lolli, The True Human Show, Rusk Und Brusk, Righeira, Donatella Rettore,
Montefiori Cocktail, Gemelli Ruggeri, Vito, Paolo Cevoli, Jimmi Villotti, Gang,
Patrizio Fariselli (Area), Skiantos Storici, Prosthathas, solo per citarne alcuni,
ma molti altri di cui non possiamo ancora rivelare l'identità [e vi assicuro
che le sorprese non mancheranno] saranno presenti) condotta di passaggio dall'ormai
'turista per caso' Patrizio Roversi.
Il
giorno 17 Convegno/Dibattito/o quello che ne verrà fuori ispirato da
Roberto Grandi (DAMS), interpretato da Patrizio Roversi in
compagnia di Paolo Fabbri (DAMS), Omar Calabrese (semiologo), Gino Castaldo
(Repubblica), Oderso Rubini, Guido Elmi, Paolo Scotti, Freak Antoni, ecc ecc
ecc. Anche in questo caso interverranno personalità Politiche e della Cultura
assolutamente inaspettate e insospettabili.
ps
voci di corridoio sussurrano che potrebbe essere tentata una seduta di psicoanalisi
con Freak!!!
Nel mostrarvi la T-Shirt celebrativa della festa, vi ricordo inoltre che sta
per essere (finalmente!!!) ripubblicato Monotono su CD in due
versioni: quella standard (digipack + traccia rom) e la Anniversary
Edition (T-shirt + CD). Quest'ultima sarà in edizione limitata e le
prime 100 copie saranno autografate da Freak e da Dandy.
se
volete prenotarle e acquistarle on line, klikkate
qui
gli "incontentabili" devo ribadire che la ripubblicazione dei vari CD non dipende
direttamente dagli Skiantos. State sereni che prima o poi sarete accontentati!
Detto questo, sicuramente entro novembre saranno ristampati anche Kinotto
e l'Incontenibile FreakAntoni. Gli altri a seguire. Nonostante
il caldo e nonostante la vostra inconsistenza, ancora una volta vi siete meritati
queste preziose informazioni.
A
buon intenditor....
]]>
Tempo fa, in una bancarella di libri usati, ho incocciato nel secondo libro scritto da Freak Antoni, nel 1979, appunto "Il viaggio nei cuori solitari - un libro sui Beatles". E' un F.A. pre-skiantosiano, anche se probabilmente anche il gruppo stava nascendo in quel periodo. E, conoscendo gli Skiantos, chi l'avrebbe mai pensato fosse un beatlesiano?
Be' insomma, ho appena terminato la lettura, fatta a spizzichi e bocconi (uhm... non so quanto sia felice questa frase, considerato che lo leggevo al cesso).
E' scritto in modo strano, è sì in prosa, ma con inframmezzati brani delle canzoni dei Beatles e considerazioni dell'autore, che più che un pensiero logico, creano delle immagini nel lettore. Zeppo di riferimenti bibliografici, è però scritto seguendo il filo, ammesso che ce ne sia uno, creato dalle immagini, dalle sensazioni, suggerite dai brani delle canzoni.
E' diviso in tre parti: la prima "dove si parla di Rock'n'Roll e si mostrano i territori delle origini (Rocklandia e Beatlandia)"; la seconda "dove si racconta come avvenne il Viaggio Magico e Misterioso della Banda dei Cuori Solitari del Sergente Pepe attraverso le Immagini delle canzoni"; la terza,"dove si parla ancora del Viaggio Magico e Misterioso impostando un paragone tra l'episodio del Sottomarino Giallo e la fiaba di Alice nel Paese delle Meraviglie".
Già questo dovrebbe rendere l'idea della trattazione certamente non banale dell'argomento.
Io poi ho trovato molto interessante l'intervista a Gianni Celati "Beatles & filosofia". Qui Gianni Celati cerca di convincere Freak che c'è un parallelo tra la filosofia di Heidegger - che F.A. deforma prima in High Digger, poi High Nigger, High Bigger ed infine High Tiger - e la musica dei Beatles. E cioé che l'amplificazione e ridondanza su cui puntano i Beatles, fanno l'affetto di un innamoramento, facendo diventare autentica la loro esperienza. Chiaro no? No? Vabbe' io c'ho provato. Nell'intervista G.C. dice altre cose interessanti, come quella che i Bealtes non erano un gran che come musicisti, e devono la loro svolta a Geroge Martin, l'arrangiatore che li mise a studiare un po' la musica... poi fa un sacco di altri sproloqui e a Freak viene sonno. E' venuto sonno anche a me.
Prendo la parola in nome e per conto del Movimento tendenzialista, al fine di contestare e chiarire la nostra posizione in rapporto al convegno: NON C’E’ GUSTO IN ITALIA AD ESSERE INTELLIGENTI
1.Tendenzialmente noi tendiamo alla tendenza! Dunque: “Tendere alla Tendenza”, è lo slogan che riassume il nostro intero progetto!
2. Che sia chiaro!
3.Noi vogliamo sovvertire discoteche, biblioteche, musei, enoteche, conservatori e accademie di ogni specie, combattendo ogni forma di Conformismo e di Normalismo Perbenista. Sostegno solidale alla contestazione demenziale!!
4.La nostra insofferenza al già detto, al già visto & sentito è oramai totale! Solo la Tensione alla Sperimentazione ci tiene svegli!
5.Accordiamo massima fiducia allo Sforzo Creativo che rimane il solo gesto eroico possibile, stante il persistere della retorica piccoloborghese palesata nella propaganda televisiva che tutto pervade, ammorba, annoia e immiserisce!
6.Bisogna che la ricerca, raccogliendo tutte le sue risorse, concepisca un assalto violento contro la banalità del motivetto più scontato, contro la trappola delle facili concessioni melodiche, contro la volgarità dello sfrontato easy-listening!!
7.Guerra all’ipocrisia della retorica! Vietato vietare: l’Arte deve osare l’inosabile, tentare l’impossibile, affrontare i tabù, immaginare l’inimmaginabile!!
8.Evitare in ogni modo di blandire il pubblico fruitore: aborrire il facile consenso, la pedissequa consolazione dell’audience! Sanciamo la fine del ritornello! Scacciamolo per sempre!! Largo all’intuizione demenziale!!
9.Totale solidarietà con l’artista che accetta di esporsi al pubblico ludibrio anche per sfidare la statica, ineffabile perfezione del foglio bianco, del pentagramma vergine, in nome e per conto del proprio ideale letterario / musicale!
10.Se la Dodecafonia ha finalmente realizzato la ‘Democrazia in Musica’, noi andremo oltre, affermando ad alta voce che l’Avvenire della Nostra Musica Contemporanea è nel…SILENZIO!!
11.Il SILENZIO è la tendenza ultima, il futuro, meta finale e punto d’arrivo definitivo!
12.[metteremo alle strette l’<<A-Tonalità>> del Sistema Dodecafonico, per poter approdare all’A-FONETICA SSOLUTA!!]
13. Dunque pratichiamo il silenzio. Insieme.SSSS…SS..sssss..s..s..s…..s
Freak Antoni
* liberamente tratto da molti manifesti delle avanguardie artistiche dal 1916 in poi
]]>Arena Parco Nord
Festa Nazionale dell'Unità 2003
Bologna
dalle ore 18
IO SONO UN DEMENTE
(una giornata a perdere)
Gli Skiantos da 25 anni propongono il rock “demenziale”: un cocktail di ironia, improvvisazione, poesia quasi surreale, cretinerie, paradossi e colpi di genio.
Ma festeggiare gli Skiantos significa anche rendere omaggio al talento creativo di un’intera generazione, quella del ’77 che cavalcò l’utopia di una trasformazione possibile, l’ardire di un sogno rivoluzionario alternativo e positivo.
La serata si concluderà con l'epica 'Battle of the Bands" tra Elio e le Storie Tese e gli Skiantos.
Potreste mai mancare ad un simile avvenimento, unico e impossibe?
La serata sarà condotta con la solita imperizia da Patrizio Roversi
]]>
17 Settembre
Tenda Togni
Festa Nazionale dell'Unità 2003
Bologna
dalle ore 20.30
NON C'E' GUSTO IN ITALIA AD ESSERE INTELLIGENTI
(seconda giornata a perdere)
Roberto Grandi (DAMS)
Omar Calabrese Università di Siena)
Paolo Fabbri (DAMS)
Gino Castaldo (Repubblica)
Stefano Bolognesi (Psicoanalista)
Freak Antoni (cantente Rock),
Guido Elmi
Paolo Scotti
Edmondo Berselli
Oderso Rubini
Renzo Imbeni
Siusy Blady
Marcello Jori
Mario Zanzani
....... e altri ancora
divagheranno, sproloquieranno, dibatteranno sul concetto di demenzialità
La serata sarà condotta con la solita imperizia da Roberto Grandi coadiuvato da Patrizio Roversi
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